Il Fondo Monetario Internazionale vede brusca frenata economia mondiale.
Il 10 anni Treasury Usa torna brevemente a rendimento reale sopra 0.
L’offensive militare russa in Donbass si intensifica, con risultati incerti.
Scorte petrolifere Usa e crescita rallentata frenano la corsa del greggio.

Al ritorno dalle ferie pasquali, le Borse europee hanno reagito composte alle numerose notizie, in maggioranza negative, che hanno caratterizzato la giornata di ieri, 19 aprile, tra cui l’allarme del Fondo Monetario Internazionale sulla crescita mondiale, l’escalation dell’azione militare russa nell’est dell’Ucraina ed il rallentamento dell’economia cinese a marzo/aprile.

Il messaggio del Fondo Monetario Internazionale e’ stato cupo e stressa l’impatto negativo sulla prospettiva economica dell’elevata inflazione, il potere disallocativo del confllitto in Ucraina sulla reperibilita’ delle materie prime, il prossimo aumento dei tassi di interesse in Usa ed Europa, e gli aumentati rischi per la stabilità finanziaria e per la crescita globale.

Date queste premesse, sorprende la prevelenza di segni positvi alla chiusura dei listini europei: Parigi (CAC40) +0,43%, Francoforte (DAX40) +0,21%, Madrid (IBEX 35) +0,17%, Londra (FTSE 100) +0,18%, Amsterdam (AEX) +1,03%) e Milano (FtseMib) -0,96%, che vale +0,09% se si considera l’impatto del pagamento di “pesanti” dividendi, che ha inciso per -1,05%.

Chiusure decisamente positive a Wall Street: Dow-Jones +1,46%, S&P500 +1,61%, e Nasdaq +2,15%, mentre prosegue la pubblicazione delle relazioni trimestrali Usa, mediamente buone, e la salita i rendimenti dei Treasuries, a nuovi massimi da oltre 3 anni, in attesa a maggio di un rialzo dei tassi da almeno 50 bps.

L’economia Usa continua a crescere e con essa il comparto immobiliare: i nuovi cantieri residenziali di marzo hanno sorpreso positivamente, salendo a 1,793 milioni, da 1,788 di febbraio, dato a sua volta rivisto verso l’alto.
I mercati finanziari leggono in questi numeri una grande capacita’ e volonta’ di spesa delle famiglia, evidentemente poco sensibili al rialzo di oltre +2% in un anno degli interessi sui mutui.

Il boom immobiliare sembra dissonante rispetto agli allarmi lanciati dal FMI che ha rivisto al rialzo l’inflazione USA dal +3,5% dello scorso ottobre, a +7,7% per il 2022, o al pessimismo degli investitori finanziari privati, il piu’ acuto degli ultimi 30 anni, misurato dall’American Association of Individual Investors (AAII) tra i suoi membri.
La prevalenza di pessimisti sulle Borse a 6 mesi segna il record degli ultimi 35 anni, ma consola che nel passato, si sia spesso rivelato un indicatore contrarian e fallace...

Il Fondo Monetario Internazionale, rispetto a 6 mesi fa, ha anche rivisto la stima del tasso medio di inflazione nell'Euro-zona, triplicandola a +5.3% rispetto al precedente +1,7%. Riguardo all’Italia, il FMI ha abbassato le previsioni del GDP italiano 2022 da +3,8% di 3 mesi fa, a +2,3%, come conseguenza della guerra in Ucraina e delle sanzioni contro la Russia e dell’impatto della dipendenza energetica.

Il taglio delle attese di crescita del FMI da’ un po’ sollievo al prezzo del petrolio, avallando uno scenario di rallentamento della crescita della domanda. Inoltre, secondo i dati dell'Api (American Petroleum Institute) le riserve di greggio Usa sarebbero scese di ben 4,5 milioni di barili nell’ultima settimana, il maggior calo da febbraio.

Ieri il WTI (gregio di riferimento Usa) e’ sceso a 102,6 Dollari/barile -5,2%, mentre oggi, 20 febbraio, rimbalza legermente. In recupero, dai minimi di ieri, anche il prezzo del gas naturale in Europa: 95,9 Euro/Mwh, +2,4% (ore 12.15 CET).

Il comparto obblgazionario stamane, 20 aprile, pare concedere una pausa al rialzo dei rendimenti: il decennale Usa rende +2,87%, -7bps da ieri, il Bund tedesco +0,85%, -6 bps, ed il BTP italiano +2,49%, -5 bps, per uno spread tra BTP e Bund stabile attorno a 164 bps.

Segnali di normalizzazione dopo un lungo periodo di “financial repression”? E’ presto per dirlo, ma stamani, negli Stati Uniti, il tasso reale sul Treasury 10 anni dopo due anni in negativo, ha toccato il pareggio contro l’inflazione attesa. Inoltre, per l’effetto delle vendite degli ultimi mesi, la massa globale dei bond a rendimento negativo e’ scesa 2.6 trilliardi di Dollari, lontana dal picco di 18 del 2021.

Il tema del rialzo dei rendimenti obbligazionari sara’ sicuramente “caldo” stasera a Washington, dove avra’ luogo la riunione dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali del G7 e G20.

Le borse dell’Asia-Pacifico, in scia alla brillante chiusura di Wall Street di ieri sera, hanno chiuso positive stamani, 20 aprile: Nikkei giapponese +0,5%, Hang Seng di Hong Kong +0,8%, trascinato dai tech cinesi, Taiex di Taipei +0,5%, Straits Times di Singapore +0,7% e Sensex indiano +0,9%.

L’indice CSI300 di Shanghai&Shenzen, -1,5%, sconta la decisione della People's Bank of China di mantenere invariati i tassi di interesse di riferimento per imprese e famiglie: era atteso un piccolo taglio. Intanto a Shanghai altri 4 milioni di cittadini possono nuovamente uscire di casa. Ora 18 milioni su 25 milioni di abitanti, possono muoversi in un’area concordata.

Listini europei in recupero medio del +1,4%, futures su Wall Street poco mossi, a fine mattinata (ore 12.30 CET).

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