Di Fabio Pioli, trader professionista

E’ chiaro che qualora (e prima o poi avverrà) si dovesse uscire dal processo laterale, si scatenerebbe sul mercato italiano la volatilità. Ma quali sono i livelli di escursione più probabili?




E’ da due settimane, fin dall’ articolo “Ftse Mib: rialzo, sarà tutto finito?” che scriviamo che noi di CFI siamo dentro un segnale ribassista e che ci sarebbero state delle oscillazioni e che ogni oscillazione sarebbe stata valutata per quello che oggettivamente è e gestita in modo confacente fino alla data di uscita dalla posizione.

Così ancora adesso: siamo sempre dentro un segnale short, ci saranno sempre varie oscillazioni e il segnale stesso si prenderà cura di sé stesso e di tutte le oscillazioni che si produrranno, senza doverci preoccupare di altro. Fino all’ uscita dallo short stesso.

Ma quali oscillazioni vi saranno?

Ovviamente non lo sappiamo, sappiamo solo che saranno inevitabili e si sa come gestirle mano a mano che si verificheranno; ma qualcosa in più, facendo parlare l’ analisi tecnica si può dire.

La prima cosa è che, ad ora, al momento in cui scrivo, Domenica 12 Settembre, siamo in un laterale che dura esattamente da 17 giorni.


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Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.


Questo comporta che, per la ben nota legge del “9 a 1”, se si dovesse uscire adesso dal laterale per partire in trend vi sarebbero come minimo 2 giorni di trend direzionale.

La seconda cosa che si può dire in base alla semplice analisi tecnica è che, dato che questo laterale è anche un rettangolo, se si uscisse al ribasso (cosa che l’ essere all’ interno di un segnale ribassista farebbe preferire tra le due ipotesi) gli obiettivi sarebbero la proiezione verso il basso dell’ altezza del triangolo stesso, ossia 25.200 punti di future italiano sull’ indice Ftse Mib (Figura 2).


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Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.


Ciò limitandoci ad un’ analisi semplice e minimale (le cose semplici sono però spesso anche le migliori).

Se andiamo su un periodo più ampio sarebbe però ingiusto non mettere in guardia il lettore sul fatto che il mercato italiano potrebbe essere rimasto in un contesto di rimbalzo fin dal Marzo 2020 (Figura 3).


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Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.


L’ invito è quindi a non lasciarsi fuorviare dal fatto che le notizie oggigiorno sembrino buone e rassicuranti. Ci si domandi ad esempio se si è mai visto un mercato sui massimi che non sia accompagnato da notizie ottime: se Figura 3 presenta una rappresentazione giusta, il mercato italiano potrà, come minimo tornare, in laterale; come massimo andrà sotto il minimo di Marzo 2020, 14.045 e, mi si perdoni, ma questa possibilità va tenuta in considerazione qui e non dopo.

Tuttavia si tenga anche in considerazione che sebbene tutto SIA scritto nella roccia, la lettura soggettiva è spesso fallace; si prenda dunque quanto scritto sopra non come motivo di allarme bensì di cautela e ponderazione e rimaniamo aggrappati con forza invece ai segnali, che sono l’ unica realtà vera, oggettiva e quindi degna di affidabilità statistica.






















Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
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